Area archeologica e museo La Fenice

L’area archeologica è sita nel centro storico della città, al di sotto del teatro La Fenice.
La necessità di ricostruire fin dalle fondamenta, con un progetto moderno, l’edificio storico condusse nel 1990, alla scoperta del sito, al suo scavo integrale e alla sua musealizzazione al coperto.
Il teatro, infatti, si imposta su un solaio sopraelevato sorretto da pochi piloni laterali così da lasciare quasi interamente libera l’area archeologica e da permettere, nel 2003, anche la realizzazione di un’esposizione di reperti lungo le pareti laterali.
Il sito è quindi visitabile anche in condizioni di maltempo e in notturna; è raggiungibile in pochi minuti a piedi dalla spiaggia, dalla stazione ferroviaria e dalle principali fermate delle autolinee.

Galleria fotografica (scorri)

La città romana

Il sito presenta uno spaccato molto ben conservato della colonia romana di Sena Gallica, fondata subito dopo l’annessione a Roma dell’ager Gallicus nel 289 o 283 a.C.
La colonia, costituita da un nucleo di cittadini romani, era situata in corrispondenza del centro storico dell’attuale Senigallia ed era cinta da mura.
Resti della città sono stati identificati, fino a 5 metri di profondità, a partire dall’attuale piazza Garibaldi a W fino a piazza del Duca a E; a Nera limitata dal corso del fiume Misa e a S, oltre viale IV novembre, si estendeva la necropoli.
Recenti scavi hanno inoltre dimostrato che nel suo settore occidentale fu preceduta nel V- IV sec. a.C. da un insediamento indigeno con case dal tetto in tegole, distrutto da un incendio e cancellato dalla realizzazione di un quartiere romano.

Le Strade

Cuore del sito è il suggestivo incrocio di due strade cittadine lastricate (“basolate”) in calcare, (kardo NE-SW decumanus NW-SE) appartenenti al reticolo di assi paralleli e ortogonali attraverso cui le città romane di nuova fondazione venivano progettata prima che costruite. All’interno dei riquadri venivano poi assegnati i lotti da costruzione, posizionati gli edifici pubblici e le aree aperte.

 

Entro uno dei lotti (o isolati) si colloca, nella nostra area, una domus signorile edificata all’epoca della fondazione della colonia ma ristrutturata fra I sec. a.C. e I sec. d.C. Sono stati posti in luce i muri perimetrali, l’accesso (vestibulum), dotato di due vani laterali, un atrio con pavimento a spina di pesce (opus spicatum) e vasca (impluvium) centrale, alcuni vani affacciati sull’atrio (cubicola), con pavimenti in cocciopesto (opus signinum) decorato con tesssere bianche.
Resti di una seconda domus gemella e speculare all’interno dello stesso lotto, che condivide con la prima un muro laterale, sono parzialmente evidenti nell’angolo SE dell’area.

La Fontana

Presso il lato SW dell’incrocio stradale è collocata una fontana quadrangolare ben conservata, simile ad alcuni esemplari documentati a Pompei; è pavimentata in blocchetti laterizi e recintata da lastre verticali in pietra solo in parte conservate. Ad essa giunge una canaletta più volte restaurata e rimaneggiata e al momento dello scavo è stata rinvenuta una tubatura in piombo fuori terra direttamente innestata nella fontana, con un intervento chiaramente grossolano e frettoloso, forse dettato dalla necessità in epoca tarda.

Le sepolture

La fine del mondo antico porta alla progressiva cancellazione, con un interro sempre più imponente, della città romana, ma non all’abbandono del sito. In tutta l’area, ma prevalentemente sul lato W e nell’angolo SW, si conservano musealizzate sul posto alcune sepolture ad inumazione in fossa senza corredo, forse pertinenti a un piccolo luogo di culto medievale oggi scomparso.

L’esposizione

Tutto intorno all’area archeologica, lungo la passerella di visita si snoda l’esposizione dei reperti archeologici rinvenuti nello scavo della Fenice (percorso blu), in vari scavi e recuperi succedutisi nel centro storico (percorso rosso) e nel territorio senigalliese (percorso verde). I 34 pannelli illustrano, in italiano e inglese, una storia che prende avvio dal Paleolitico e attraversa l’età picena e romana, fino a giungere al Medio Evo e al Rinascimento. Il percorso si conclude con alcuni resti di monumenti funerari rinvenuti ai margini della città romana.